Ambiente

Non ci sono più le stagioni di una volta, amiamo dire. Ma la realtà è un’altra

Poca e inefficace comunicazione, poca lungimiranza nell'uomo che non sa proiettarsi verso il futuro, scarso interesse da parte di chi governa. Ma verso cosa siamo diretti?

Qualcuno ha scritto : “Il clima è impazzito!” come se un bel giorno avesse improvvisamente deciso di diventare instabile, ribelle. Distruttivo.

No. Il clima non ha deciso un bel nulla. E non è impazzito. Il clima, in realtà, è malato.

E come si chiama la sua malattia?
Si chiama essere umano. Uomo. Noi.

Non ci sono più le stagioni di una volta

Si chiama disboscamento. Quell’abbattere prima, fino a distruggere in seguito. Quel costruire anche dove non si sarebbe dovuto costruire.

Si chiama inquinamento. Consumo smodato di materiali inquinanti. Scarichi di fabbriche. Immissione di gas quali metano, anidride carbonica e molti altri nell’atmosfera.

L’anidride carbonica che viene prodotta dall’utilizzo di petrolio e carbone per esempio, riscalda l’aria. Come conseguenza i ghiacciai si sciolgono, i mari quindi si innalzano e un equilibrio antichissimo viene così a mancare.

Il perché del cambiamento climatico, la gravità di quanto sta accadendo, non è chiaro. Non lo è per niente.

Se ne prende atto per un momento quando accade qualche disastro naturale. Quando ci si lamenta per un inverno troppo caldo, una Primavera troppo fredda, un’estate rovente.

La Terra è impazzita! Si esclama all’ennesima scossa di terremoto. Il clima è impazzito! Si grida quando il la colonnina di mercurio oltrepassa i 40 gradi e ci si asciuga il sudore brontolando.

No. La Terra non è impazzita. E non lo è il clima. E scaricare sempre e comunque la responsabilità su chi per primo ha pagato le conseguenze dei nostri scempi, non ci aiuterà.

Fino a quando vogliamo continuare a vedere alluvioni, esondazioni, terremoti… come qualcosa che non dipende da noi? Che subiamo e basta. A cui non c’è rimedio.

Basta. Bisogna aprire gli occhi. Le orecchie. La coscienza e il nostro senso di responsabilità. E bisogna ascoltare gli scienziati ed agire per arginare i danni compiuti.

Se la temperatura globale dovesse ancora aumentare, le conseguenze sarebbero gravissime.

Bisogna agire. Nel nostro vivere quotidiano, abbandonando tutte quelle abitudini che ci portano ad usare plastiche, materiali inquinanti e che non smaltiamo in modo corretto.

Abbattendo gli sprechi, cercando alternative più ecosostenibili, limitando l’uso di automobili e altri mezzi di trasporto quando è possibile. Mantenendo le nostre strade, le nostre spiagge, le nostre aree verdi, puliti.

Come elettori. Comunicando il nostro desiderio che qualcosa si faccia. Affinché non rimanga solo una piccola voce fuori dal coro quella che vuole un mondo più vivibile.

No, il clima non è impazzito. Lo siamo noi. Ma si può rinsavire.

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