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La triste storia del Campanile Solitario di Curon. Un viaggio tra leggenda ed emozione

Una meta turistica da conoscere ed amare. Per la sua bellezza, per la sua storia

Siamo in Trentino Alto Adige, a Curon Venosta , bellissimo luogo che in passato occupava un territorio diverso. Più a valle, proprio dove ora molti turisti ammirano il Lago di Resia. Il più grande che è possibile ammirare nella provincia di Bolzano. E la storia del campanile solitario di Curon vive proprio tra queste acque.

Inizialmente i laghi erano tre: il Resia, il Curon e il San Valentino alla Muta. Oggi i primi due sono un unico bacino, conseguenza dell’avidità dell’uomo.

E il campanile solitario di Curon è il muto testimone dell’irresponsabilità umana che ha come palcoscenico la fine della seconda guerra mondiale.

Ancora prima, nel 1939, lo Stato delegò al consorzio “Montecatini” la costruzione di una diga in basso al “Mittersee” per la produzione di energia elettrica. Tale progetto in realtà, era nato sotto l’impero austro – ungarico e prevedeva una elevazione del livello d’acqua fino a 5 metri.

Tale altezza non non avrebbe rappresentato alcun rischio per la popolazione di Curon. Men che meno per il campanile solitario.

Il secondo progetto però, più ambizioso, stabilì un ristagno d’acqua fino a 22 metri! La popolazione, in quel caso, venne proprio sacrificata.

Il progetto, accantonato con lo scoppio della seconda guerra mondiale, fu quindi ripreso al suo termine. Gli abitanti del piccolo borgo credevano che fosse stato ormai accantonato, ma così non fu.

Arriviamo quindi nell’estate del 1950. Il campanile solitario di Curon, ignaro forse, della sorte degli abitanti del luogo, vide la completa sommersione del luogo. L’acqua invase i campi, le case, ingoiando tutto ciò che trovò sul suo passaggio.

Campanile di Curon

Il Campanile solitario testimone di una città distrutta

I danni furono ingenti, la popolazione perse tutto e solo un piccolo risarcimento venne stabilito. Fu quindi costretta ad abbandonare per sempre quelle terre. La città venne infatti ricostruita altrove e a tempi di record.

A testimoniare quanto accaduto, il campanile solitario che emerge tra le acque del Lago di Resia.

Solo, con il suo alone di triste consapevolezza. Lui che ha conosciuto l’avidità dell’uomo, ma contro cui era disarmato.

Il campanile solitario di Curon è una delle mete più suggestive dell’Alto Adige. In inverno, quando le acque del lago sono ghiacciate, è possibile raggiungerlo per meglio ammirarlo.

Campanile di Curon in inverno

La leggenda vuole che proprio durante i mesi più freddi, di notte si oda il suono della sue campane ( rimosse dalla torre il 18 luglio 1950 , prima dell’inondazione).

È un suono malinconico quello del campanile solitario, quasi il lamento di chi un giorno ha subito l’umana avidità.

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