Brunello Cucinelli dona ai poveri i capi invenduti durante il lockdown. Il valore supera i 30 milioni di euro
L’iniziativa umanitaria dello stilista Umbro e il suo progetto umanitario
Brunello Cucinelli, lo stilista filosofo come viene definito da alcuni, in questo periodo si trova sotto i riflettori e non per una sfilata del suo noto brand.
È stato il suo ennesimo gesto umanitario a metterlo al centro della scena. Un gesto affatto scontato anche se parliamo di un uomo che ha un giro di affari stimato in oltre 320 milioni di euro.
Nato nel 1953 a Castel Rigone, in Umbria, Brunello Cucinelli consegue il diploma di geometra e inizia gli studi di ingegneria all’università. Università mai completata, la strada che ha seguito è stata un’altra. Altre le sue passioni. Sempre però, anima gentile, generosa e disponibile.
Saranno in molti a ricordare quando, qualche anno fa, regalò un assegno di 6000 euro a tutti i suoi dipendenti. Un segno della sua stima nei loro confronti. La convinzione che il successo non si raggiunge mai soli, ma attraverso uno sforzo comune.
Brunello Cucinelli ha donato tutti i capi di abbigliamento rimasti in invenduti nelle sue boutique durante il lockdown. Uno speciale comitato, composto dai membri della sua famiglia, si occuperà di distribuirli tra le famiglie più povere.
Solitamente la merce che non viene venduta nelle boutique delle più note case di moda viene buttata.
Una scelta di marketing estrema, ma che viene utilizzata per non svalutare i marchi attraverso i saldi o outlet.
Il re del cachemire Brunello Cucinelli ha fatto una scelta diversa. Una scelta umana.
Il progetto di Brunello Cucinelli
Ed ecco quindi la nascita del progetto “Brunello Cucinelli for Humanity”. I capi che saranno distribuiti superano il valore di 30 milioni di euro.
“Questo progetto che noi tutti definiamo ‘intenso’ mi sembra che in qualche maniera elevi la dignità dell’uomo e renda onore a tutti coloro che hanno lavorato nella realizzazione di tali capi.
Camminerà di pari passo con l’altro, partito ormai diversi anni fa, che consiste nel riparare, recuperare e riutilizzare tutti i nostri prodotti”, spiega Cucinelli.
“Tutto ciò va a completare il più grande progetto di ‘umana sostenibilità’ nel quale da sempre abbiamo creduto. E che ci piace riepilogare in: ’clima ed emissioni, cura della terra e degli animali e cura della persona umana’.
Sarebbe per me, prosegue Brunello Cucinelli, un vero piacere se questo gesto simbolico fosse accettato come segno augurale verso un nuovo e duraturo tempo nuovo”.
“Tali capi li abbiamo considerati una sorta di ‘amabile risorsa’ per l’umanità.
Quindi vorremmo immaginare questa scelta come un investimento per il futuro della nostra impresa nel grande progetto di ‘vivere e lavorare in armonia con il creato’”.
Conclude così Brunello Cucinelli, lo stilista filosofo e profondamente umano.
Potrebbe inoltre interessarvi leggere:
- Jon Bon Jovi non fa pagare il conto ai poveri nel suo ristorante.
- Gattuso dona il suo stipendio ai dipendenti in cassa integrazione. “Non dimentico da dove vengo”
- Lo chef dei poveri è di Roma, ha 90 anni e ogni giorno cucina per 300 senzatetto