Una bambina chiede ai suoi vicini di farle da nonni adottivi quando scopre che non hanno mai avuto figli. Una storia che ha emozionato il web
La storia di una bimba spesso sola, ma che nei suoi vicini di casa, trova una seconda famiglia che la accoglie con gioia e amore
La storia di Katelynn può essere comune a quella di tanti bambini che, con genitori sempre impegnati, e spesso fuori casa, trascorrono cosi tante ore da soli. Ma la vivacità e l’umanità di questa bambina è riuscita a creare qualcosa di speciale. Un giorno Katelynn ha chiesto ai suoi vicini di casa, Arlene e Bill, di farle da nonni adottivi!
Una richiesta tanto spontanea quanto capace di cambiare la vita alla coppia che viveva accanto alla casa della bambina.
“Volete diventare i miei nonni adottivi?”, chiese un giorno la piccola Katelynn, con la naturalezza che contraddistingue il comportamento sincero e diretto dei bambini.
Inutile dire che la risposta di Arlene e Bill fu assolutamente positiva. E che diventare i nonni della piccola Katelynn diede un senso ed una gioia unica alla loro vita.
Riavvolgiamo il nastro del racconto ed immaginiamo la piccola Katelynn fare progetti per trascorrere al meglio il tempo prima che i genitori rincasassero.
Così, nei pomeriggi di bel tempo, aveva l’abitudine di uscire nel giardino e guardare se, per caso, la signora Arlene stesse inaffiando i fiori o sistemando qualcosa nel suo giardino.
La piccola Katelynn si avvicinava sempre, e sapeva in cuor suo che Arlene o Bill, vedendola arrivare, avrebbero avuto pronta una bella merenda o qualche sorpresa per lei.
Ai futuri nonni adottivi piaceva prendersi cura della piccola Katelynn, una bambina spesso sola, ma sempre con un sorriso contagioso sul volto.
Katelynn chiede ai suoi vicini di farle da nonni adottivi
Fu così che un giorno Katelynn prese il coraggio a due mani e, dopo aver gustato una bella fetta di torta alle mele, chiese senza esitazioni: “Volete essere i miei nonni” ?
La sorpresa di Arlene e Bill lasciò spazio a qualche lacrima di gioia. La coppia non aveva avuto figli, e quindi non aveva mai potuto vivere il privilegio di essere i nonni di un bambino.
Ben presto però quella tristezza che portavano con molta dignità, lasciò spazio all’entusiasmo e al doveroso protocollo.
Bill si mise all’opera con il computer e stampò un certificato di adozione online. Il documento che anche Katelynn volle firmare e che rimase per oltre dieci anni in bella mostra nel salotto dei nonni adottivi.
Il legame che Katelynn aveva stretto con i suoi nonni era qualcosa di autentico e sentito. La bambina, diventata adolescente, trascorreva molte ore con Arlene e Bill.
La nonna le insegnò a dipingere e cucire, e Bill ebbe l’onere di aiutarla e di farle da insegnante quando Katelynn prese la patente.
La storia di Katelynn e dei suoi amati nonni adottivi insegna come la forza di un rapporto prescinde da legami di parentela stretta.
Qualcosa che nasce e si cementa sull’amore e sulla condivisione, al punto da fare da sfondo anche ad autentici atti di generosità.
Come quello che avvenne quando Katelynn confidò ai nonni il desiderio di andare al College, ma di essere preoccupata per le spese che avrebbe dovuto sostenere.
Arlene la prese così accanto a sé, e la invitò ad iscriversi. Ci avrebbero pensato loro ai soldi, messi via, come fanno tanti altri nonni, per assicurare un futuro ai propri nipoti.
Nel 2013 Arlene morì.
Al suo funerale Bill ricordò la vita trascorsa con la moglie, i problemi che avevano superato insieme, e la gioia più grande che aveva regalato loro l’arrivo di Katelynn.
“Volete diventare i miei nonni adottivi?”, aveva ricordato con le lacrime Bill, parlando di quella bambina che andava in giardino con il sorriso sulle labbra.
Quella bambina che ora era lì, accanto a nonno Bill, assicurandogli che non sarebbe mai rimasto solo.
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