Simon Harris, pluripremiato blogger dell’Essex, si è offerto di pagare i debiti in sospeso in una scuola: questo genitore paga il debito di 1.800 euro della mensa scolastica agli altri bambini. Una decisione presa dopo che ai genitori era stato detto che i loro figli non avrebbero avuto da mangiare. Almeno fino a quando non avessero saldato il conto. Il blogger si è rivolto a Ysgol Dyffryn Nantlle a Penygroes, Gwynedd e ha chiesto di pagare le 1.800 euro al direttore della scuola, Neil Foden.
Il direttore aveva informato i genitori attraverso una controversa lettera. Un avviso nel quale ha riferito che al cuoco della scuola si era imposto di non dare cibo a nessun bambino fino a quando il debito non si fosse saldato. La lettera è finita sui social scatenando la reazione del giocatore del Manchester United e dell’Inghilterra, Marcus Rashford. Il calciatore ha criticato la posizione del direttore commentando: “La pandemia non ci ha insegnato nulla?”. A sua volta Neil Foden ha difeso la sua posizione: “Non vogliamo colpire tutti. Ma concretamente bisogna fare qualcosa per i genitori che possono permetterselo ma non vogliono”.
Un genitore paga il debito di 1.800 euro della mensa scolastica agli altri bambini
Lo scorso 19 novembre si era fissata la scadenza per saldare i conti dei propri figli. Ma il blogger Simon Harris, di Man Behaviing Dadly, ha deciso di pagare l’intero importo. “Ho appena fatto la mia offerta sincera al management di Ysgol Dyffryn Nantlle su Twitter. Coprirò il deficit di ristorazione se aiuta a porre fine a questa mania di bambini potenzialmente affamati” – ha detto Simon, padre di quattro figli. Il blogger ha con la sua azione ricevuto una valanga di complimenti social dove conta decine di migliaia di follower su Facebook e su Twitter.
Secondo il preside della scuola, solo una manciata di studenti ha contratto debiti per un totale di circa 2.000 euro. A proposito poi dell’offerta di Simon Harris di saldare il debito, il consiglio scolastico ha risposto: “Come consiglio, non abbiamo una politica generale di divieto dei pasti agli studenti. Discuteremo la questione direttamente con la scuola”.