Aussie Ark, ong australiana per la popolazione degli animali, ha annunciato uno straordinario evento che non accadeva da più di 3mila anni: sono nati 7 cuccioli di diavolo della Tasmania in Australia.
Il mammifero marsupiale (Sarcophilus harrisii Boitard) a rischio estinzione è stato inserito nella Lista Rossa delle Nazioni Unite. La principale minaccia della specie è una forma di cancro trasmissibile: il facial devil tumor. Questa patologia ha falciato la specie negli ultimi anni. Fino ad oggi i pochi esemplari rimasti erano diffusi solo nell’isola di Tasmania.
Il diavolo della Tasmania è l’animale simbolo dell’isola ma anche qui negli ultimi 25 anni la sua sopravvivenza è stata messa a rischio dal tumore facciale. Infatti si è verificata una vera e propria strage con il decesso del 90% della popolazione per la malattia.
Il diavolo della Tasmania era scomparso nel resto dell’Australia, dove la specie si era estinta 400 anni prima dell’arrivo dei colonizzatori europei. Per questo la nascita di 7 cuccioli è una notizia sorprendente e si deve al buon esito del piano di reintroduzione del carnivoro sull’isola. Un piano che ha preso avvio lo scorso ottobre 2020. Infatti si sono trasferiti 26 esemplari sulla terraferma per ripopolarla di questi mammiferi.
Il diavolo della Tasmania torna a ripopolare l’Australia
Le 7 nascite dei cuccioli in Australia sono una vittoria del progetto conservazionista che mira a reintrodurre la specie. La nascita di questi nuovi esemplari a Barrington, a nord di Sydney, come riferito dall’agenzia stampa Reuters fa ben sperare.
Il progetto di riportare il marsupiale in Australia con il trasferimento di 26 esemplari ha dato così i primi risultati. Tim Faulkner, presidente di Aussie Ark, ha definito “storica” questa operazione. Infatti si può paragonare a quella americana degli anni ’90 del secolo scorso che ha riportato il lupo nel Parco di Yellowstone.
Con entusiasmo Tim Faulkner ha commentato: “Abbiamo lavorato instancabilmente nell’ultimo decennio per restituire i diavoli della Tasmania all’Australia continentale. C’è così tanto in gioco qui. Abbiamo fatto tutto il possibile, ma se i diavoli non si riproducono, è tutto finito. Questa operazione permetterà il ripristino e riequilibrio dell’ecologia dopo secoli di devastazione da parte di altri predatori”.