Sul finire del 2019 in Messico è stato scoperto un antico palazzo dell’epoca Maya, un rilevamento archeologico di grande valenza storica.
Un edificio che secondo gli studi degli archeologi risale ad oltre mille anni fa. La scoperta si è fatta nel sito archeologico di Kulubá, che dista circa 150 km dalla nota meta turistica Cancún.
L’antico palazzo dell’epoca Maya scoperto in Messico ha delle dimensioni importanti. Infatti misura infatti 55 metri in lunghezza, 15 metri in larghezza ed è alto circa 6 metri.
I dati storici riferiscono che la struttura si è costruita ed in seguito abitata in due epoche storiche importanti della civiltà Maya. Si tratta del periodo tardo classico che va dal 600 al 900 d.C. circa. E del periodo classico terminale che va dall’850 al 1050 d.C.
Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) del Messico hanno illustrato la struttura in modo dettagliato, dopo la scoperta.
Così hanno reso noto che il palazzo che risale all’epoca Maya è composto da sei stanze e fa parte di un complesso più grande. Questo a sua volta include: due locali residenziali, un altare, una costruzione di forma circolare (forse un forno).
Inoltre gli esperti hanno ritrovato dei resti umani. Questi si sono sottoposti ad analisi forensi in modo da poter reperire dati sulle popolazioni vissute in passato a Kulubá.
Dopo l’importante scoperta, Alfredo Barrera Rubio, uno degli archeologi che ha seguito gli scavi, ha dichiarato:
“Non conosciamo bene le caratteristiche architettoniche di questa regione a nord-est dello Yucatan.. Per questo uno dei nostri principali obiettivi è studiare l’architettura di Kulubá”.
L’antico palazzo dell’epoca Maya scoperto in Messico
Il sito di Kulubá che sorge nel comune di Tizimín si caratterizza oggi per un paesaggio meno selvaggio. Infatti il territorio ha perso la sua connotazione marcatamente naturale per accogliere coltivazioni ed allevamento.
Malgrado l’influenza della modernità, Kulubá vanta ancora una ricca riserva di specie vegetali che popolano la foresta.
Una variegata serie di specie popola la suggestiva flora selvatica locale. Anche se gli scavi archeologici hanno estirpato non pochi esemplari.
Gli esperti sono convinti che il territorio dove sorge l’antico palazzo potrebbe aiutare a conservare la flora.
Natalia H. Tangarife, una delle restauratrici dell’INAH, ha infatti affermato:
“La riforestazione è un’opzione offerta dall’ambiente. Una soluzione contro il danno provocato dagli agenti atmosferici è piantare alberi in luoghi specifici, affinché proteggano le strutture dall’azione del vento, della luce diretta e di altri elementi”.