Qualcuno un giorno disse che ci vorrebbero due vite: una per imparare, l’altra da vivere. Perché non sempre una seconda occasione è possibile. A volte è troppo tardi per averla.
La testimonianza che vi riportiamo si riferisce proprio a questo. “Lettera a mia suocera che non è più con noi”, un racconto sofferto, il rimpianto di chi ha commesso un errore e non può più rimediare.
Lettera a mia suocera che non è più con noi
“Ho sbagliato e me ne rendo conto solo ora. Ora che non posso scusarmi, che non posso rimediare ai miei errori di valutazione. Ora che mia suocera non c’è più.
Ho sempre provato una sorta di gelosia nei suoi confronti. Forse condizionata da tutto quello che circola intorno a queste figure sempre viste in modo poco simpatico.
Non credo di essere stata giusta e obiettiva nei confronti di mia suocera. Si, mi sono dimostrata fin dall’inizio prevenuta nei suoi riguardi e con la nascita dei miei figli, le cose sono peggiorate.
Vedevo i miei figli tra le sue braccia, il suo modo di guardarli ed equivocavo quegli sguardi. Temevo che volesse rubare il mio ruolo, che cercasse di farmi sentire inesperta come in realtà ero. E inadeguata.
Pensavo che avrebbe rovinato i miei figli viziandoli e coccolandoli eccessivamente, dimenticando che lo splendido uomo che ho sposato, era il frutto dell’educazione che aveva saputo dargli.
A volte l’ho osteggiata e contradetta solo per uno sciocco principio o puntiglio. Ho detestato ogni regalo che mia suocera faceva ai miei figli ritenendoli inutili e dannosi.
E forse l’ho addirittura odiata. Quando i bambini le correvano incontro felici, quando le volavano tra le braccia. E quanto adoravano i suoi pranzetti, i dolci che preparava per loro.
Tutto questo non faceva che accrescere la mia rabbia e la mia frustrazione. Eppure mai un rimprovero, un’offesa, una parola inopportuna, è mai uscita dalle labbra di mia suocera.
Le scriverei così :
‘Perdonami, ho sbagliato’, ecco, inizierei così una lettera a mia suocera. Senza troppi giri di parole e arrivando subito al sodo.
‘Perdonami per non aver voluto comprenderti come meritavi. Per aver voluto equivocare ogni tuo gesto.
Per aver chiamato invadenza la tua disponibilità, arroganza i tuoi consigli. Sciocchezze ciò che proponevi’.
Mi scuserei per tutte le volte che ho risposto acidamente ai suoi complimenti. Per tutte le scuse che inventavo per non ricevere le sue visite e per rifiutare i suoi inviti.
Chiederei perdono a mia suocera e ai miei figli per averli privati di tempo prezioso da trascorrere insieme. Perché con il mio sciocco atteggiamento ho arrecato danno a tutti. Compreso a me stessa.
‘Perdonami per non aver voluto ascoltare il tuo cuore pieno d’amore. Perché non ho saputo apprezzare le tue braccia instancabili.
Ho sbagliato e molto. Ho sbagliato tutto e l’ho capito troppo tardi’.
Mi piacerebbe che il cielo avesse un indirizzo e spedire la lettera a mia suocera che oggi vive lassù tra le stelle.
Vorrei che leggesse le mie parole, che mi perdonasse.
E vorrei perdonare me stessa per aver rifiutato il dono del suo amore. Per aver impedito al mio cuore di amarla. Come meritiva”.
Photo Credit: Alena Ozerova
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