Con la sua testimonianza social una madre denuncia le compagnie aeree che non vendono biglietti di genere non binario. “Le persone non binarie vengono discriminate e non possono volare nonostante l’identificazione legale” – questo quanto riferito da Dawn Henry. La donna ha spiegato che stava cercando di acquistare un biglietto aereo per suo figlio con identità “X” sui suoi documenti. Una storia che ha evidenziato che la società odierna anche se aperta e tollerante verso i diritti delle minoranze, come nel caso della comunità LGTBQ+, presenta ancora dei limiti. Infatti, ci sono ancora situazioni da correggere per garantire ad ogni persona la possibilità di decidere sulla propria identità.
Questa madre dell’Arizona ha criticato duramente una compagnia aerea del suo Paese dopo che si è rifiutata di venderle un biglietto aereo di genere “X”. Dawn Henry, 52 anni, ha denunciato quanto accaduto mentre cercava un biglietto per suo figlio di 21 anni che si identifica come persona non binaria. Sul suo account Twitter ha spiegato come il sistema di trasporto statunitense consenta il genere “X” per le persone non binarie, ma la compagnia aerea non lo consente.
“La Transportation Security Administration richiede che la prenotazione della carta d’imbarco corrisponda al documento d’identità rilasciato dalla nazione. L’Amministrazione per la sicurezza dei trasporti accetta la “X” come indicatore di genere sugli ID di un Paese. Il problema sono le compagnie aeree” – ha raccontato la signora Henry.
Una madre denuncia le compagnie aeree che non vendono biglietti di genere non binario
Una storia condivisa sui social e sul Daily Mail che ha raccontato la testimonianza di questa madre. “Ho scoperto questo problema per la prima volta quando ho provato ad effettuare una prenotazione online per acquistare un biglietto come regalo di Natale per mio figlio non binario. Le uniche opzioni di genere nei sistemi di prenotazione online di Delta e Alaska Air sono maschi o femmine”.
Dal momento che sta diventando sempre più comune per gli ID avere l’opzione non binaria, la signora non ha pensato ad un problema nell’apportare una modifica. Non è stato facile, come immaginava, anche dopo aver verificato la possibilità consentita dalle autorità governative. “Ho chiamato Delta per effettuare la prenotazione. Il rappresentante che ha risposto alla mia chiamata stava davvero cercando di aiutarmi, ma non è riuscito a cambiare la designazione di genere in X. Gli ho spiegato cosa mi aveva detto l’Amministrazione per la sicurezza dei trasporti sul non binario. Mi hanno messo in attesa”.
Nel corso della sua testimonianza, la donna ha spiegato che il rappresentante Delta dopo più di 30 minuti le ha dato una risposta. “Hanno detto che non importa cosa dice la carta d’identità, è il certificato di nascita che conta. Ho spiegato che il certificato di nascita dice anche X e mi hanno messo di nuovo in attesa”. Dopo una lunga attesa per risolvere l’inconveniente, Dawn Henry non ha avuto successo.
“Dopo un po’ di tempo in attesa, un supervisore Delta ad Atlanta mi ha chiamato e mi ha detto che il loro sistema utilizza solo uomini o donne. Io posso usarne solo uno”. Per segnalare le difficoltà incontrate ha signora Henry ha spiegato in un suo tweet: “Così com’è, almeno con Delta, le persone non binarie non possono volare”. La sua denuncia si è soffermata sul tema delle discriminazioni nei confronti delle persone non binarie. In sostanza, non sono autorizzate a volare malgrado l’identificazione legale rilasciata dai loro Paesi d’origine, che riconoscono “X” sui certificati di nascita e sulle identificazioni rilasciate dalla nazione.