Nel silenzio dei porti italiani, da Cagliari a Trieste, arrivano i delfini
Quando l’uomo tace, la natura "parla"
Già, è successo anche questo, in questi giorni lunghissimi che sembrano non passare mai. Una mattina si sono presentati al molo del porto di Cagliari due bellissimi delfini. A filmarli è stato uno dei velisti di Luna Rossa che si stanno allenando per l’American’s Cup del 2021.
“Adesso mi tuffo e lo abbraccio” si sente dire nel video da uno di loro. E chi non lo vorrebbe? Chi non amerebbe buttarsi in acqua e avvinghiarsi a questo bellissimo animale?
Chi, in un momento cosi drammatico, non vorrebbe lasciarsi trasportare lontano, anche in mare aperto, pur di tornare a respirare un po’ di libertà ?
Sicuramente è inusuale nei nostri mari, vedere delfini che si avvicinano così tanto al molo di un porto. Tra l’altro era successa una cosa simile anche a Trieste qualche giorno prima. In Italia ormai è tutto fermo, come sulle strade anche nei porti non c’è il solito via vai delle imbarcazioni. Questo, si pensa, abbia favorito l’avvicinarsi di questi cetacei.
I delfini sono mammiferi molto simili a noi. Certo loro vivono in acqua, ma come noi amano la compagnia dei loro simili, sono intelligenti, gli piace giocare, sono gli acrobati del mare. Fin da piccoli restiamo affascinati da loro, da quel muso a forma di sorriso che vorremmo toccare o saltare le onde abbracciati a loro.
Eppure l’uomo è anche il loro peggior nemico. Li incastra nelle reti, inquina il loro habitat, li destabilizza con i rumori. Ma i delfini non demordono, paiono anch’essi attratti da noi.
Si avvicinano alle imbarcazioni senza timore, si lasciano toccare, giocano con noi. Il loro amore nei nostri confronti è incondizionato.
Sarà per questo che il delfino si è avvicinato cosi tanto quel giorno al porto di Cagliari. Anche lui sarà rimasto stordito da tutto quel silenzio nel mare. “Dove sono le barche” avrà pensato, “e gli uomini, dove sono gli uomini?”.
Cosi si è avvicinato per capire cos’era successo alle persone, il perché di quel silenzio quando, solo pochi giorni prima, era tutto un fracasso.
Forse non è andata cosi. Come dicono gli scienziati è stata solo la diminuzione del rumore e delle imbarcazioni a favorire questo avvicinamento.
Noi però non siamo scienziati. Noi conserviamo ancora nel profondo un po’ della nostra innocenza di bimbi, per questo ci piace pensare che i delfini sono arrivati perché hanno sentito la nostra difficoltà, la nostra paura, il nostro sconcerto.
Sono arrivati per dirci con il loro sorriso “andrà tutto bene”.