“La peggior solitudine è essere privi di un’amicizia sincera”. Così la pensava Bacone, e sicuramente coglieva nel segno di quello che significa avere buoni amici.
Oggi, grazie ai social, e a rapporti spesso nati dietro lo schermo di uno smartphone, sentiamo persone vantare centinaia se non migliaia di amici.
Come se averne tanti fosse un obiettivo, un bisogno.
Non abbiamo bisogno di molti amici, bensì abbiamo tutti bisogno di buoni amici.
Il retaggio che vuole che il numero equivalga ad una sorta di medaglia, alla conferma di uno status sociale elevato e degno di approvazione, è il primo errore che molti commettono.
Un errore che ci si porta dietro, in molti casi, dai tempi dell’infanzia e poi, in misura crescente, dal momento dell’adolescenza.
In quell’età non è ancora possibile capire chi sono i buoni amici, e quello che interessa è non rimanere soli.
Chi ha sofferto di esclusione, chi è stato emarginato, conosce il significato di questa triste realtà.
Rimanere soli in quei momenti significa sperimentare angosce, maturare pensieri che minano la propria autostima ed il proprio carattere.
Se, quindi, per un adolescente può essere comprensibile il desiderio di avere tanti amici, meno importante lo diventa man mano che si cresce.
Anzi, con il passare del tempo, la qualità di questo rapporto diventa fondamentale.
Non è importante avere tante amicizie, quanto avere buoni amici.
L’amicizia è uno dei sentimenti più nobili ed importanti nella vita di ciascuno di noi.
Non è quindi un caso se un famoso proverbio dice “Chi trova un amico trova un tesoro”.
Perché l’amicizia cresce e si forgia con il tempo. Si alimenta di rispetto, condivisione, tolleranza, aiuto reciproco.
Concetti che non possono diventare l’essenza di un post sui social né, tanto meno, motivo di vanto o di approvazione.
L’amicizia non è mostrare una foto dove tutti sono sempre sorridenti e apparentemente felici.
Avere pochi ma buoni amici significa poter contare su persone con le quali parlare dei propri problemi, confidare angosce e, certamente, poter condividere anche successi.
Perché l’insidia maggiore in un rapporto che si definisce di amicizia non è solamente la prova del tempo, ma la qualità dello stesso.
Un’amicizia vera non conosce l’invidia, e sa resistere ad un litigio o alla divergenza di un’opinione.
I buoni amici sanno cosa significa il perdono, se alla base di un rapporto vi sono stima e disinteresse reciproco.
Avere buoni amici quindi è tanto diverso dall’avere tanti conoscenti.
Meglio si comprende questo concetto e meno si rischia di sentirsi delusi o avviliti.
Teniamolo sempre a mente: non abbiamo bisogno di tanti amici, ma solo di buoni amici!
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