Per aver denunciato le pessime condizioni della cucina del ristorante in cui lavora, un dipendente pubblica delle foto sui social ricevendo il licenziamento in tronco.
Il tema delle cattive condizioni igieniche di ristoranti e fast food sono spesso segnalate da inchieste. Queste incriminano la mancanza di rispetto delle relative norme.
Spesso sono gli stessi dipendenti a farsi portavoce in prima persona di tali denunce. Come conseguenza rischiano le dimostranze dei loro padroni di lavoro. Proprio come è capitato ad un utente di Twitter, che ha cercato di mettere sotto accusa il ristorante dove lavorava. Qui le norme igieniche erano un vero optional.
Per smascherare le malefatte del ristorante e lanciare un appello ai potenziali clienti, un utente Twitter di nome “nick” ha postato alcuni scatti di denuncia. Si è così ritrovato a subire la ritorsione del suo datore di lavoro che l’ha licenziato in tronco.
Pubblica delle foto per smascherare il ristorante in cui lavora: il datore lo licenzia in tronco
Consapevole del rischio di aver potuto perdere il lavoro, come è successo, questo utente di Twitter ha comunque voluto offrire la sua testimonianza. Così ha pubblicato sul suo profilo social alcune foto del locale in cui lavorava. Il suo scopo era quello di focalizzare l’attenzione sulle disgustose condizioni della cucina del ristorante.
In particolare, si è soffermato sullo stato della macchina del gelato del locale. Inoltre ha mostrato le condizioni dei nauseanti pavimenti del locale: macchiati ed incrostati da strati di cibo. Queste foto orribili invece di far scattare i controlli dei sanitari, che avrebbero potuto sanzionarlo con la chiusura, gli sono costate il licenziamento.
Infatti dopo che il dipendente pubblica delle foto denuncia ha ricevuto la ritorsione del suo capo. Il comportamento etico di questo utente anche se non ripagato ha trovato la solidarietà di molti.
Infatti tanti utenti hanno simpatizzato con la sua situazione e si sono inoltre accodati a “nick”, mettendo sotto accusa i locali che non rispettano le norme igieniche.