Tribù amazzonica vince la causa contro una compagnia petrolifera e salva mezzo milione di acri di foresta pluviale
I Waorani hanno difeso la loro terra e la loro stessa ragione di vita
Nella loro lingua il nome Waorani significa ” siamo persone”, e questa consapevolezza ha prodotto, in Ecuador, la prima vittoria di una tribù amazzonica contro una compagnia petrolifera.
In questi ultimi tempi sentiamo parlare molto di ambiente, inquinamento, preservazione della natura.
Le immagini giunte dall’Australia sono state l’ennesima occasione per riflettere sull’importanza della difesa della natura e della vita che in essa abita.
Questa tribù amazzonica l’armonia con la foresta amazzonica non solo non l’ha mai persa. È uscita allo scoperto per impedire che una parte cospicua del territorio finisse nelle mani delle compagnie petrolifere.
E così, a Puyo, di fronte al tribunale, uomini, donne, anziani appartenenti alla tribù amazzonica, hanno rivendicato i loro diritti. Hanno infatti impedito che il Governo cedesse ai voleri del settore petrolifero.
L’Ecuador, dopo il default nel 2009, ha stretto rapporti con la Cina, e l’allora presidente Correa sancì un patto con il governo di Pechino.
1 miliardo di dollari in cambio di contratti petroliferi con Petrochina
Ma le ragioni dell’economia e della geopolitica mondiale non avevano fatto i conti con il legame ancestrale che lega queste popolazioni amazzonica alla foresta.
I Waorani hanno una visione del mondo che non distingue tra il regno materiale e quello spirituale.
Sono, come molte tribù che ancora abitano la foresta amazzonica, di religione animista, e considerano sacri alberi e fiumi.
Pertanto, quando si è trattato di difendere la loro terra e la loro stessa ragione di vita, come tutte le genti coraggiose si sono mobilitati.
Sono arrivati a Puyo dove si è tenuto il processo. Hanno avuto a loro disposizione interpreti perchè gli anziani non parlano spagnolo, ed hanno visto riconosciuto il loro diritto ad abitare l’antica terra.
Una bella pagina senza dubbio, che dovrebbe far riflettere quanti, ultimamente, sono diventati ambientalisti sull’onda del successo mediatico di Greta Thunberg.
Un antico proverbio dice che “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”, e quindi se si vuole salvare il pianeta non basta un like su un post.
In discussione deve finire il nostro stile di vita e di consumo. Perchè il petrolio, senza industrie e cicli produttivi che servono a fare tanti prodotti usa e getta, non serve a nulla!