Un senzatetto trova un portafoglio pieno di banconote e lo riconsegna. La sua onestà viene ricompensata con un posto di lavoro e un tetto sulla testa
La storia di un uomo che ha perso tutto, tranne la sua onestà
“Sono i vinti della vita ad essere spesso i più disponibili a soccorrere chi ha bisogno ” Con queste parole l’allora Sindaco di Roma, Walter Veltroni, ricordava la figura di un senzatetto che aveva salvato alcune ragazze in pericolo.
Spesso sono proprio loro, i senzatetto, gli ultimi, a rendersi protagonisti di atti di generosità e grande umanità. A dimostrare che sotto qualche straccio spesso bucato nascondono un cuore d’oro. Che si può perdere tutto, tranne l’onestà.
Persone a cui la vita ha tolto tutto ma non la dignità e molte volte anche il coraggio.
Scorrendo le cronache dei giornali ci imbattiamo spesso in trafiletti semi-nascosti che raccontano il gesto di un clochard dal cuore d’oro.
Raccontarle non è fare semplice cronaca, ma parlare di quel sentimento che distingue l’umanità dal comportamento, spesso egoista, di questa civiltà fredda ed anonima.
La storia che vi raccontiamo ci porta nel sud est asiatico, nella città di Bangkok, città cosmopolita e molto caotica. Qui, nei sobborghi sporchi e bui della metropolitana passava il suo tempo Woralop, un senzatetto di mezza età.
La sua correttezza è stata premiata con una seconda possibilità di vita. Woralop, questo il nome del clochard, un giorno, riconsegna alla locale polizia, un portafoglio pieno di banconote trovato nei pressi dei binari.
L’uomo che lo aveva perso, per ripagare l’onestà di Woralop, lo ha assunto nella sua fabbrica trovandogli anche una casa. Figure con una tale integrità morale vanno tenute strette oltre che ringraziate.
E i senzatetto in Italia? Le storie dei cuori d’oro
Non mancano storie simili nel nostro Paese. La storia di un senzatetto dal cuore d’oro ci porta nella ricca Emilia, a Bologna. Lui si chiama Giuseppe, è un uomo cui la vita ha già inferto prove difficili e dolorose.
Giuseppe era rimasto vedovo e si era trasferito nel capoluogo emiliano dalla Campania per lavoro, avendo lasciato i figli con i nonni.
Il suo impegno l’aveva premiato sino al giorno in cui incontra un vecchio amico di infanzia alle prese con un mutuo che la banca non voleva concedere per mancanza di sufficienti garanzie.
Giuseppe si fa garante, pensando in questo modo di dare una mano a chi, ai suoi occhi, voleva tentare di farsi una famiglia. Le cose andarono purtroppo nel peggiore dei modi.
L’amico di Giuseppe perse presto il lavoro e l’uomo dovette coprire le rate, finendo sul lastrico. La vita di quest’uomo generoso divenne quella di un senzatetto.
Quello che accomuna le storie dei senzatetto dal cuore d’oro non è la latitudine ma il modo di vivere e, soprattutto, di fare.
Ed infine l’esempio, non solo meritevole di citazione, ma anche della medaglia d’oro al valor civile, di Natale.
Un clochard romano che fu insignito dell’alta onorificenza per aver salvato alcune ragazze all’aggressione di balordi che poi infierirono sul senzatetto dal cuore d’oro.
Natale dopo aver trascorso un lungo periodo in ospedale a seguito delle ferite riportate nel salvataggio di due giovani donne, si è spento con una grande tristezza nel cuore.
Chi conosce la strada e le durezze di una vita trascorsa tra stenti ed elemosina fatica ad accettare atti di vilta e prepotenza.
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